Viste le richieste di residenzialità protetta giunteci dal Piano di Zona di Ostiglia, Anffas onlus Mantova ha affittato un appartamento in via Cavour, n 8 a Ostiglia, poco distante dalla Comunità Socio Sanitaria “Il Parco” e dal Centro Socio Educativo “Eureka”, strutture sempre gestite d Anffas onlus Mantova, frequentate da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, alcune delle quali in lista d’attesa per la residenzialità.
L’appartamento è inserito in una casa mantovana tipica e posto al primo piano, in pieno centro storico, comodo a tutti i servizi, e può ospitare fino ad un massimo di 5 persone dando loro l’opportunità di misurarsi con l’abitare il mondo lontani dalla famiglia, osare nell’autonomia e nell’espressione dei propri desideri e nella responsabilità di stare in un contesto comunitario, con il sostegno di personale esperto, che avrà il compito di accompagnare le persone con disabilità intellettiva e /o relazionale nel vivere percorsi di avviamento alla vita indipendente.
L’età media degli utenti inseriti va dai 18 ai 66 anni.
L’ appartamento rispecchia tutte le caratteristiche previste dall’art. 3 del Decreto Attuativo legge 112/2016: l’alloggio per l’autonomia “potenziale”, rivolto a persone per le quali si ritengono necessari percorsi graduali di avvicinamento alla vita indipendente, in particolare a persone con disabilità che sperimentano percorsi di “dopo di noi –durante noi”.
La nostra idea progettuale è di creare un servizio residenziale volto ad assicurare condizioni abitative in un contesto protetto e comunitario, con la finalità di promuovere l’autonomia della persona con disabilità, favorire la socializzazione, la vita di relazione, il relax e lo svago e accompagnare le persone con disabilità ad accedere a livelli più soddisfacenti di riconoscimento identitario e di affermazione esistenziale, che rendono il contesto meno chiuso e ambivalente, per perseguire il diritto delle persone con disabilità a costruire il proprio progetto di vita.
Le persone con disabilità hanno:
1) il diritto ad un abitare dignitoso, che non pregiudichi il principio dell’autodeterminazione della persona e dell’espressione delle proprie potenzialità di funzionamento e della partecipazione alla vita sociale e comunitaria;
2) il diritto a vivere esperienze di inclusione sociale, a sviluppare relazioni interpersonali e forme di interdipendenza con la comunità locale e le sue istituzioni, a esprimere e arricchire le proprie competenze e abilità sul piano fisico, intellettivo e relazionale e a ritardare, per quanto possibile, la perdita di autonomia;
C’è quindi la necessità di “creare le condizioni perché la domanda di autonomia trovi una risposta”, e questa risposta sia progettata e si realizzi mediante passi successivi e graduali, accompagnati e sostenuti.
Nella nostra esperienza ultra decennale nella gestione di realtà abitative come le Comunità Socio Sanitarie, possiamo affermare quanto realtà abitative di piccole dimensioni garantiscano qualità nei sostegni, in particolare nella cura e nelle relazioni interpersonali, proponendo stili di vita che aiutano le persone con disabilità intellettiva a costruire il loro futuro, anche senza le loro famiglie.
L'organizzazione è improntata alla massima flessibilità, consentendo la maggior personalizzazione possibile della risposta educativo/assistenziale, creando un ambiente che consenta di lavorare sull’emancipazione, indipendenza, inclusione, partecipazione e il riconoscimento di un diritto soggettivo, accantonando l’idea di un Dopo di noi inteso solo come un posto letto in una struttura e ponendo in primo piano il Progetto Individuale di Vita.
Desideriamo recepire la Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità, in particolare l’art. 19 riconosce il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e adottando misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società.
Il progetto è rivolto principalmente all’utenza adulta con disabilità, che frequenta i Servizi diurni gestiti da Anffas, ma si aprirà anche ad altre realtà del territorio che non hanno riferimenti istituzionali.