Ogni giorno 9 persone perdono la vita sulle strade italiane (1 ogni due ore circa), altre 700 rimangono ferite (1 ogni due minuti circa). Ed è per non allungare questa lista che vogliamo riflettere sul ruolo che ognuno di noi ha nel prevenire gli incidenti stradali e dunque proteggere la propria vita e quella degli altri. Proteggere la vita significa anche rispettare le regole, e il rispetto delle regole passa dall’educazione e dai messaggi chiari e decisi che ognuno deve dare a chi gli sta accanto (genitori, figli, fratelli, amici, fidanzati, coniugi, alunni, professori): "Ti voglio bene e non voglio perderti, per cui rispetta le regole della strada, non per timore delle sanzioni, ma per amore della vita".
Il nostro progetto nasce dall’esperienza di una campagna di sensibilizzazione iniziata nel 2014 attraverso la realizzazione di un cortometraggio diffuso online. Adesso vogliamo realizzare gli incontri nelle scuole attraverso una modalità coinvolgente, divertente, emozionante, che non abbia le sembianze di una conferenza o di un seminario, tantomeno di una lezione.
Perché chiglielodovevadire? E perché portarlo nelle scuole? Perché i giovani sono sempre più vittime degli incidenti stradali e sono alla base del cambiamento della società.
Per prima cosa abbiamo scelto di non parlare di sicurezza stradale facendo vedere immagini o spot di tamponamenti, sangue, e morti, anche se sappiamo bene che questo è spesso l’esito di un incidente. Noi pensiamo invece che sia importante parlare del ruolo che ognuno di noi ha nella prevenzione e nell’educazione stradale. E fermarsi un attimo a immaginare la nostra vita senza le persone che amiamo perché non si sono comportati correttamente alla guida, proprio perché nessuno ha detto loro di farlo.
Il nostro messaggio è rivolto a tutti, piccoli e grandi, perché tutti hanno il compito di educare alla sicurezza stradale.
Perché parlare di sicurezza stradale e proporre l’educazione tra pari tra gli studenti? Perché crediamo che sia molto più efficace. Ascoltare uno spot che mi dice di non correre perché ogni anno ci sono oltre 3mila persone che perdono la vita per strada, un altro conto è ascoltare l’amico o l’amica del cuore, il fidanzato o la fidanzata, la figlia, il cugino che dice di non correre e di indossare la cintura perché ci tiene a te. Perché non riesce a mi immaginare un mondo, una vita senza di te.
Lo spettacolo è divertente, emozionante, leggero ma anche diretto e a volte pesante. Perché tutto ciò è legato al tema che affrontiamo. Ci saranno simulazioni, giochi, video, racconti, testimonianze, dati e informazioni.
Con questa iniziativa contiamo di incontrare oltre 3.385 persone nel primo anno, con almeno 15 incontri. Il numero non è a caso, perché secondo i dati ISTAT sono stati 3.385 le morti in incidenti stradali nel 2013.
Cosa faremo con i fondi raccolti?
Realizzare il nostro progetto ha un costo superiore al traguardo che ci prefiggiamo di raggiungere mediante il crowdfunding. Ma con questa raccolta fondi vogliamo mettere il primo gradino del nostro spettacolo che consentirà di farci conoscere, di far conoscere la nostra idea e di portarla in diverse scuole, così da poter chiedere in futuro altri sostegni, e perché no, chiedere un contributo agli stessi spettatori o enti (scuole o comuni) che richiedono il nostro spettacolo.
Per questo, nella prima fase, il contributo dei nostri sostenitori coprirà le seguenti spese:
- acquisto dell’attrezzatura tecnica necessaria (microfoni, luci, audio, proiettore);
- spese per promozione e comunicazione (realizzazione di una brochure, un video promozionale);
- spostamenti;
- materiali di consumo.